giovedì 29 novembre 2012

Luke Lukas: Distorsioni

Luke Lukas “Tiny Numbers” EP (2011)
Cinque perle che racchiudono un folk pop incantato e scarno. Molto che rimanda al già sentito, Beatles, Byrds e Beach Boys, Air e Beck, nemmeno troppo velatamente e tuttavia ben armonizzati e capaci di quell’impatto e di quella leggerezza veramente rare a trovarsi senza trasudare banalità e retorica. Shut it Up rimane meravigliosamente sospesa tra fili di ragnatela, tra echi di Being for the Benefit of Mr Kite e spensieratezza jangle dei La’s. Introverted Future ci riporta agli acquerelli acerbi e contagiosi degli Who. Elettro beat che sa concilare poeticamente melodia e sobrietà minimalista Ain’t true e Sooner than later.
lepeerlukas

"llll" (2009)
Quadretti ariosi e contagiosi. Un'atmosfera che riporta ai sixty e alle cromaticità psichedeliche di Donovan. Tutto in rigoroso clima acustico. Copiatevi il CD e andate a far visita ad Heidi tra i monti, vedrete sicuramente le caprette che vi faranno ciao.

 "Super Wurthluss" (2008)
Povero Bob Dylan verrebbe da dire. Il folk cantautorale espresso da Luke Lukas in questi dodici brani viene violentemente maltrattato. Ce n'è proprio per tutti: Kinks, Who, Beatles, tutti presi e trascinati nel gorgo dello squilibrio e delle atonalità. Come un disco starato che gira fuori tempo. Più irresistibile e sfrontato di un lecca lecca gigante che vi tenta dalla vetrina di un negozio di leccornie. Se ne consiglia un basso dosaggio a causa dell'alto contenuto calorico, nascondetelo nella dispensa e prendetelo periodicamente se avete carenze affettive.

-Romina Baldoni

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