Alexandre De Large ha certamente le idee chiare per quanto riguarda il tema dell 'amore,.della morte, della merda e su come queste tre sfere possano compenetrare fra loro. Così nasce il suo nuovo album edito ancora una volta dalla piccola ma facoltosa etichetta pugliese Lepers productions.
Il cantautore ha le idee chiare anche sullo quello che può essere il suo stile e il suo inconfondibile modo di esprimere in musica le sue emozioni, ma ancora presenta grossi limiti a livello compositivo che penalizzano molto la fruizione del full-lenght.
Il disco sin dall'inizio fa un po' fatica a decollare con the dead you got: una ballad scura e tetra con una buona idea di partenza ma non realizzata nel migliore dei modi, il disco mantiene gli stessi standard con le tre tracce successive e scende di livello con la ballata pianoforte/voce if you go.
Poco rilevanti anche cumming up on you e le due tracce che concludono il disco.
Nonostante ciò ci sono brani che risollevano un po' le sorti dell' album: apprezzabile l'accoppiata close yr eyes e the sun, piuttosto interessanti la calvalcata western rock 'n' roll hitler, la più intima crapsong e l' altra ballata piano e voce love is shit che rappresenta un po' il brano paradigma del disco.
Complessivamente le tredici tracce scorrono in maniera un po' macchinosa e anche se alcuni brani, che nascono indubbiamente da qualche discreta idea, nella maggior parte dei casi, non vengono realizzati nel migliore dei modi.
Il cantautore ha le idee chiare anche sullo quello che può essere il suo stile e il suo inconfondibile modo di esprimere in musica le sue emozioni, ma ancora presenta grossi limiti a livello compositivo che penalizzano molto la fruizione del full-lenght.
Il disco sin dall'inizio fa un po' fatica a decollare con the dead you got: una ballad scura e tetra con una buona idea di partenza ma non realizzata nel migliore dei modi, il disco mantiene gli stessi standard con le tre tracce successive e scende di livello con la ballata pianoforte/voce if you go.
Poco rilevanti anche cumming up on you e le due tracce che concludono il disco.
Nonostante ciò ci sono brani che risollevano un po' le sorti dell' album: apprezzabile l'accoppiata close yr eyes e the sun, piuttosto interessanti la calvalcata western rock 'n' roll hitler, la più intima crapsong e l' altra ballata piano e voce love is shit che rappresenta un po' il brano paradigma del disco.
Complessivamente le tredici tracce scorrono in maniera un po' macchinosa e anche se alcuni brani, che nascono indubbiamente da qualche discreta idea, nella maggior parte dei casi, non vengono realizzati nel migliore dei modi.
- Francesco Mancini
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