Tornano sul luogo del delitto due colonne Lepers, unendo le forze come già fecero nel famigerato Volume 4. Identico il piglio, il taglio, irriguardoso e sferzante per qualsivoglia schematizzazione che li inquadri alle prese con questo o con quest'altro. Resta invece eccome quel prodigarsi in groppa al cavallo imbizzarrito hard-funk-blues-psych-noise-math-punk. La fluviale Sunshine impasta tutto ciò ed è come assistere in diretta alla preparazione di una pagnotta mefistofelica su cui i nostri fornai pugliesi infieriscono strizzando, stendendo, insaporendo, sbattendo e lasciando riposare, poi la febbre - una febbre di meningi, di giunture e di cuore - cuoce il tutto a fuoco deciso.
Quindi tra gottini di sudore, adrenalina, bile e seddiovuole rosolio (al peperoncino), esaudite le fregole Sonic Youth, Shellac, Dead C, Mc5, Black Flag e compagnia travolgente, ti vanno a chiudere la scaletta con una Safety che smazza riffettini adesivi (di synth e chitarra) su melodia ammiccante da indie band scafata con minacce & impudenze Rolling Stones nel taschino. Il messaggio è chiaro: non ci avrete mai, ma se ne volete, eccoci.
(7.5/10)
- Stefano Solventi
Nessun commento:
Posta un commento