Luke Lukas sarebbe texano, stando alla vulgata, e come tale espone canzoncine folk drogate di elettronica dozzinale, nelle quali una forma cristallina è annegata in un olio non suo, abile a garantire il minimo sindacale di ritmo in congruenza alle richieste del pezzo, ma anche di far perdere di vista il motivo originario dei brani. Dategli una backing band prima che sia troppo tardi, ché con la penna e l’interpretazione vocale ha pochi omologhi in talento.
(6/7)
Enver
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