Toh, ma guarda un po’: Alexander De Large si cimenta in un disco di piano solo!
Però, tutto sommato, conoscendo le frequentazioni del personaggio, la label per cui incide e che ha contribuito a fondare e via di questo passo, un gesto così non dovrebbe suscitare tanti clamori.
Undici tracce sgraziate, romantiche, autunnali, nostalgiche. Undici tracce che, ovviamente, qualcuno ha usato per spalare merda su Giovanni Allevi, come se ce ne fosse ancora bisogno, bontà loro! E, poi, davvero pensate che a De Large tutto questo possa interessare? Con un disco, tutto sommato, onesto ma mai veramente “importante"? Suvvia! Io lo immagino chiuso nella sua stanza, con le dita che scorrono tranquille sul pianoforte, la penombra che invade la pareti, pensieri che vanno e vengono, tra squarci plumbei (la title track, “Morricone Waltz”), qualche saltello liberatorio (“Canard Digérateur”, “The Animal Kingdom Would Probably Cease To Exist Without Smegma”), maree emozionali (“Can’t Take My Eyes Off Of You”), oasi di romanticismo (“Wikipedia Don’t Know Shit About Love”) – ovviamente, avrete già notato l’ironia nella scelta dei titoli! -, viaggi nel tempo (“Hand Of Glory”), fino a sonorizzazioni di immaginarie pellicole mute (“Get Pissed, Destroy”).
L’omaggio a Dante Alighieri di “E io etterno duro” e la conclusiva “Putana Volcano”, invece, rappresentano i momenti più solenni e stentorei (anche se, paradossalmente, creativamente più banali), fatti di accordi secchi, carichi di una tensione quasi metafisica.
In download gratuito sul sito della Lepers Production.
Però, tutto sommato, conoscendo le frequentazioni del personaggio, la label per cui incide e che ha contribuito a fondare e via di questo passo, un gesto così non dovrebbe suscitare tanti clamori.
Undici tracce sgraziate, romantiche, autunnali, nostalgiche. Undici tracce che, ovviamente, qualcuno ha usato per spalare merda su Giovanni Allevi, come se ce ne fosse ancora bisogno, bontà loro! E, poi, davvero pensate che a De Large tutto questo possa interessare? Con un disco, tutto sommato, onesto ma mai veramente “importante"? Suvvia! Io lo immagino chiuso nella sua stanza, con le dita che scorrono tranquille sul pianoforte, la penombra che invade la pareti, pensieri che vanno e vengono, tra squarci plumbei (la title track, “Morricone Waltz”), qualche saltello liberatorio (“Canard Digérateur”, “The Animal Kingdom Would Probably Cease To Exist Without Smegma”), maree emozionali (“Can’t Take My Eyes Off Of You”), oasi di romanticismo (“Wikipedia Don’t Know Shit About Love”) – ovviamente, avrete già notato l’ironia nella scelta dei titoli! -, viaggi nel tempo (“Hand Of Glory”), fino a sonorizzazioni di immaginarie pellicole mute (“Get Pissed, Destroy”).
L’omaggio a Dante Alighieri di “E io etterno duro” e la conclusiva “Putana Volcano”, invece, rappresentano i momenti più solenni e stentorei (anche se, paradossalmente, creativamente più banali), fatti di accordi secchi, carichi di una tensione quasi metafisica.
In download gratuito sul sito della Lepers Production.
-Francesco Nunziata
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