martedì 18 maggio 2010

Lepers Produtcions intervista su Under Magazine

Secondo appuntamento sulle pagine di Undermagazine alla scoperta del mondo delle Net Label. Dopo la micromusic della Cou Cou Netlabel stavolta l’incontro è con Giuseppe della Lepers Production. Se l’altra volta era micromusic stavolta è follia, punk e blues lebbrosi da terra pugliese.

Quando nasce il progetto per la Lepers Produtcions e soprattutto quali sono le ragioni che hanno spinto a fare questo passo?
La Lepers Productions nasce ufficialmente nel 2005 anche se già nel 2004 si muoveva qualcosa. Nasce essenzialmente per raccogliere i brani degli Altierjinga Lepers e dei progetti solisti dei componenti del gruppo.
Si vuole regalare musica e non venderla affinchè tutti ne possano essere ammorbati.
E’ innegabile che la distribuzione di mp3 si associa quasi automaticamente nella testa delle persone al download gratuito. E’ la sola relazione possibile che si può creare?
No, non è la sola relazione possibile, ma in fondo chi è che ha voglia di spendere il denaro duramente guadagnato per degli mp3 schifosi? A me sembrerebbe un po’ una fregatura.
Molte netlabel, fra cui voi, si specializzano su un ristretto genere musicale rispetto alle label discografiche che pubblicano su un supporto fisico. Io la vedo come una possibilità di identificazione e rappresentazione più marcata sul web. E’ più o meno così?
Si più o meno sì, non siamo fedelissimi ad un genere in particolare, però abbiamo creato un “indice di lebbrosità” con il quale decidiamo cosa accettiamo nella lepers e cosa invece rifiutiamo. Essere una netlabel senza personalità non ha alcun senso, se si vuole distribuire musica gratuitamente basta caricare il proprio album su un qualsiasi servizio di hosting e il gioco è fatto. Far parte di una netlabel è un atto d’amore verso (nel nostro caso) il mondo della lebbra.
Avete comunque mai pensato di fare delle uscite “fisiche”?
Si, ci abbiamo pensato su diverse volte, però sarebbe un po’ come snaturare l’etichetta. Quindi nel corso degli anni abbiamo deciso di collaborare con etichette già esistenti ed affiancare allo scaricamento gratuito delle produzioni fisiche, è successo per i lavori di Superfreak&Frogwomen con la Hysm? e con i Cristio (prossima uscita) con la Musica per organi caldi e altre etichette.
Come appassionato musicale, che rasenta il feticismo, ho una passione smodata per il supporto, spesso se mi da qualcosa “di più” della sola musica (e ne è un esempio il fatto di come il vinile sia preferito da molti rispetto al cd). Chi decide di mettere su una netlabel fa il percorso inverso? Annienta il “di più” per lasciare la sola musica?
Infatti i vinili sono bellissimi e vanno comprati e proprio perchè hanno le copertine grandi e tutte colorate e li puoi appendere in camera e guardare per ore. D’altra parte noi eravamo così pieni di progetti e avevamo una voglia tale di riempire il mondo con le nostre schifezze musicali, che non potevamo che regalare tutto. A volte però in rare occasioni i lebbrosi riuniti si accordano e stampano e vendono a prezzi bassismi versioni cd-r decorate a mano, o semplicemente pupazzi lebbrosi e tazzine da caffè. D’altra parte ci sono lebbrosi che si sono concessi il lusso della fisicità rilasciando vinili e cd: Solquest per la Hysm? e la Whosbrain, Alexander de large per l’etichetta francese The d., Superfreak collaborando con i But god created women per la Musica per organi caldi e Monoton
Le prossime uscite in cantiere?
La prossima uscita sarà quella di nuovi lebbrosi i Cristio, band punksoutherndance, che vedrà sia un’uscita in digitale per la lepers, che una su cd per una coalizione di etichette. Inoltre in cantiere c’è un album di brevi jingle vagamente barrettiane del leggendario Santabinder, per cui ci sono voluti 5 anni di lavoro e infine un album pianistico del maestro Alexander de large
Tutti gli album targati Lepers Production si scaricano da www.lepers.it . Vi avverto però che sono buoni ascolti per orecchi lebbrosi.


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