I Plof da Fasano vanno fortunatamente oltre l’onomatopeia. Suonano un weird punk alla Primus, senza vergogna e senza limiti, raggiungendo col profilo basso una cifra di orginalità evidente ed evitando l’onanismo estetico di tutti i cabarettisti del rock ‘n roll alternativo. Le quattro tracce di questo esordio sono una meglio dell’altra e non conoscono punti deboli. Su tutte spicca la terza, “Juan Pop”, dove la voce falsata da pupazzetto è doppiata da un riff potente intermittente e da una ritmica semplice e trascinante, quasi noise. Il country impazzito di “Sex Appeal” cita il western americano, quello italiano, si trasforma in un urlo carnevalesco di gioia, disastro e voluttà.
I Plof hanno fretta. Risolvono tutto in pochi minuti. Ma non ci sono recriminazioni. L’esordio dedicato al martedì grasso è una mala visione dell’America dal tacco dell’Italia. Una deformazione sincera, prospettica e sentimentale, piena di energia e positiva irruenza. Complimenti alla Lepers Productions che li ha saputi scovare nello zoo urbano dell’underground e mettere nella propria riserva di artisti indipendenti da salvaguardare. Tra le righe, il disco è in free download…
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