Silenzi e sussurrate sfasature psicofisiche caratterizzano i sei brani di "Private". Divagazioni interstellari e arpeggi sottomarini filtrati dalla scuola Warp/Morr in versione meno danzereccia e più psichedelica, con il leggero peso dell'ambient più sognante a fare da cornice. Gli arrangiamenti sono riconducibili, in alcuni casi, a certo freejazz amorfo, dal retaggio artificiale e talvolta meccanico, e rendono il lavoro un'esperienza aliena(nte). Musica del silenzio si potrebbe chiamare, certamente musica di qualità. Brian Eno meets Autechre.
- Stefano Fanti
link
Nessun commento:
Posta un commento